Storia di Sestri Levante

Storia di Sestri Levante

Storia di Sestri Levante

Come molti altri borghi liguri la città risale agli antichi popoli chiamati Liguri, più dettagliatamente detti Tigulli, da cui il nome dell'attuale zona geografica chiamata Tigullio.

Anticamente Sestri Levante era costituita da un isolotto consistente nel promontorio attuale che a sud si trova a strapiombo sul mare. Questo isolotto fu, solamente in età moderna, unito alla terraferma da un sottile istmo formato dai depositi delle numerose e periodiche alluvioni del torrente Gromolo e dall'azione costante del mare.

In epoca romana è testimoniata con il nome di Segesta Tigulliorum o Segeste e divenne un importante centro commerciale, specie per i traffici marittimi; i vicini collegamenti stradali con il passo del Bracco e il colle di Velva permettevano infatti un notevole scambio di materie prime con l'entroterra delle valli PetronioGravegliaVara e con la Lunigiana.

Nel corso del VII secolo, in epoca longobarda, la Liguria venne conquistata dal re Rotari e successivamente il re longobardo Liutprando favorì la diffusione del monachesimo con i monaci di Bobbio che scesero in marittima fino alla zona di Moneglia e nel levante ligure dai possedimenti della val d'AvetoSturla e Fontanabuona. Essi svilupparono il territorio con numerose aziende agricole e celle monastiche.[5]

Carlo Magno con il diploma imperiale del 5 giugno 774[6][7][8] donò il territorio ed il porto di Moneglia ai monaci dell'abbazia di San Colombano di Bobbio, fondata da san Colombano nel 614; assieme agli altri possedimenti liguri favorirono il commercio e l'agricoltura con i collegamenti verso la pianura Padana. L'ordine monastico possedeva direttamente il porto di Moneglia, l'Alpe Adra, con tutta la val Petronio, il monte San Nicolao, la costa fra Sestri Levante, Moneglia, la punta di Moneglia e Deiva Marina e l'entroterra fra Casarza Ligure e Castiglione Chiavarese ed inoltre tutto il territorio fino alla selva di Montelungo di Pontremoli.

Il borgo è citato fra i possedimenti della Carta di Wala, redatta nel 834 dall'abate di Bobbio Wala, cugino di Carlo Magno, ed anche in un diploma del 909 del re Berengario, nel quale si cedeva parte del territorio alla basilica di san Giovanni di Pavia.

Decaduto durante il periodo delle invasioni barbariche, nell'epoca medievale il comune si espanse, allargandosi nella terraferma; precedentemente il nucleo era nato a ridosso del promontorio costituendo una fortezza naturale. Interessata nel 1070 come gli altri borghi del Tigullio dagli scontri navali tra Genova e la rivale Pisa, nel 1072, grazie all'alleanza delle due famiglie Malaspina e Fieschi, la proprietà del feudo fu assoggettata a queste famiglie sottraendolo, di fatto, dall'orbita politica genovese.

Ritornata sotto il controllo politico della Repubblica di Genova nel 1134, fu scelta come capoluogo della locale podesteria dal 1212 sotto la giurisdizione del capitaneato di Chiavari. Nel 1145, Genova acquistò dall'abbazia di San Colombano di Bobbio la parte più alta di Sestri e vi costruì un castello.[9]

Un tentativo di assedio fu avviato dall'esercito di Lucca nel 1327, capitanato dal signore lucchese Castruccio Castracani, ma si concluse negativamente. Riuscirono invece nell'intento i Visconti nel 1365, che, assediato il borgo, costituirono in zona un piccolo dominio territoriale. Sempre in epoca feudale anche Sestri Levante subì la rivalità tra le famiglie guelfe (i Solari) e ghibelline (i De Castello), con notevoli tafferugli locali. Fu la flotta navale della Repubblica di Venezia a tentare un nuovo assalto al feudo sestrese nel 1432, ma con un esito negativo come i toscani cent'anni prima. Danni e saccheggi crearono invece le due successive invasioni da parte dei pirati turchi e saraceni, rispettivamente nel 1542 e nel 1607.

Nel 1797, con la dominazione francese di Napoleone Bonaparte, rientrò dal 2 dicembre nel Dipartimento dell'Entella, con capoluogo Chiavari, all'interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile 1798, Sestri Levante rientrò nel I cantone, come capoluogo, della Giurisdizione del Gromolo e Vara e dal 1803 centro principale del VII cantone del Gromolo nella Giurisdizione dell'Entella. Annesso al Primo Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel Dipartimento degli Appennini.

Nel 1815 fu inglobato nel Regno di Sardegna, secondo le decisioni del Congresso di Vienna del 1814, che sottopose la municipalità di Sestri Levante nella provincia di Chiavari sotto la divisione di Genova. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel III mandamento omonimo del circondario di Chiavari dell'allora provincia di Genova, nel Regno d'Italia.

Un evento tragico colpì la città nel 1920: durante le celebrazioni del 4 novembre un anarchico scagliò una bomba sulla folla, uccidendo 13 persone. Tra queste, la lapide commemorativa, posta su palazzo Fascie Rossi ricorda "sopra tutti Vincenzo Cappellini che l'infamia fratricida riscattava gridando Viva l'Italia".

Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità montana Val Petronio, fino allo scioglimento della comunità.

 
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Panorama del litorale all'inizio del XX secolo

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Tratto da Wikipedia